Un altro illuminato ci lascia. Ernesto Gismondi, ingegnere aerospaziale, docente universitario, fondatore e presidente di Artemide, se ne è andato il 31 dicembre, chiudendo un triste e lungo elenco di protagonisti del design che nel 2020 sono venuti a mancare: Enzo Mari, Cini Boeri, Enrico Astori… Gismondi, che avrebbe compiuto 100 anni il 25 dicembre del 2021, ha fondato Artemide nel 1960 insieme a Sergio Mazza a Pregnana Milanese, dove ha ancora la sua sede (lo stabilimento viene costruito nel 1972), mentre opera in tutto il mondo attraverso 24 società controllate. La ricerca e l’innovazione sono sempre state le parole chiave per il gruppo: qui sono sempre stati concentrati gli investimenti maggiori che hanno dato vita a prodotti estremamente innovativi e a una ricerca sulla luce che ha fatto scuola nel mondo. La prima lampada, Alfa, è del 1960 ed è Sergio Mazza a disegnarla nel 1959. Poi arrivano Polluce (Enzo Mari e Anna Fasolis) nel 1965: Eclisse, Compasso d’Oro disegnata da Vico Magistretti; Fato di Gio Ponti. Selene del 1970 è la prima sedia impilabile, 1970. Tizio arriva nel 1970, disegnata da Richard Sapper. Da lì è tutto un susseguirsi di pezzi riusciti. Tolomeo di Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina è del 1987. Agli inizi degli anni Novanta Artemide acquisisce VeArt, stoica vetreria veneta. Gismondi vince il Compasso d’Oro per la lampada Sospensione Discovery nel 2018 e anche il Compasso d’Oro alla Carriera.
“Ci ha lasciato Ernesto Gismondi, grande innovatore e amico” ha scritto su Twitter Stefano Boeri. “Ha illuminato con Artemide il mondo, ha usato per primo la plastica per fare mobili, regatato a testa alta nei mari di politica e imprenditoria, aperto nuovi orizzonti nel design suo genio antiretorico mi mancherà”. “Con la scomparsa di Ernesto Gismondi – ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala – perdiamo uno dei protagonisti di quel mondo del design che ha reso grande Milano. Lui stesso, ingegnere aerospaziale, ha raccontato più volte di aver scelto Milano attratto dalla sua grande vitalità negli anni 60. Ma è proprio a persone come Ernesto Gismondi che dobbiamo lo sviluppo del design milanese come sinonimo del Life Style italiano in tutto il mondo. Dovremo seguire con molta attenzione la sua lezione, già nelle salde mani della sua adorata Carlotta, per riprendere nei prossimi anni la strada del nostro nuovo sviluppo”.